Agriturismo Mas del Saro - cucina slow di montagna in Trentino - Sant'Orsola, TN

Giulia D. C.

Un'esperienza di gusto autentico che conquista il palato
Ho partecipato al workshop sul pane e sono rimasta affascinata! La maestria artigianale si è trasformata in un viaggio sensoriale che racconta territorio e tradizione. Ogni passaggio della lavorazione è stato svelato con passione contagiosa.
Il light lunch che è seguito? Semplicemente sublime! Ingredienti freschi di altissima qualità, preparazioni che valorizzano la materia prima senza stravolgerla.
Un luogo che merita assolutamente una visita, dove l'eccellenza gastronomica si sposa con la condivisione di saperi. Da segnare nella mappa dei tesori enogastronomici da scoprire.

Joachim K.

Un posto davvero speciale! L'ospitalità è calorosa e autentica, e si nota subito la passione per la cucina. I piatti sono preparati con tanto amore e utilizzano molti ingredienti di produzione propria, il che rende ogni boccone ancora più genuino e gustoso. L'atmosfera è accogliente e rilassante, perfetta per gustare un pasto in tranquillità. Un’esperienza che vale sempre la pena ripetere. Tornerò sicuramente!

Bruno F.

Cenetta romantica di San Valentino!
Ospitalità e relax con piatti deliziosi e presentazione accurata. Scendere poi a valle dii notte con le lucette dei vari masi che fanno sembrare la Valle dei Mocheni un Presepe è uno spettacolo. Per nulla è detta anche la Valle Incantata.

Simone M.

A Mas Del Saro si arriva da Pergine Valsugana percorrendo prima la strada che conduce a Sant'Orsola e poi la provinciale che porta a Baselga di Pinè, sulla quale dopo 5/6 curve si svolta a destra in una strada che finisce proprio di fronte al Maso. Non lo si può trovare casualmente, ma si deve voler arrivare. Un'impresa non impossibile comunque.

Si notano subito l’orto con la sua serra e il cavolo nero che in effetti poi dopo abbiamo assaporato, una pergola con tavolo che è quello dove si può mangiare in estate quando il clima lo consente, e deve essere un bello stare a tavola, le arnie, la porta che conduce alla sala del ristorante. Che è stato scelto da Giulia, la mia compagna, individuato seguendo indicazioni che raccontano di un luogo speciale, pacifico, animato da persone radicalmente appassionate e dedite al proprio lavoro. Un impegno fatto di accoglienza, restituzione/testimonianza della vita di montagna, cucina stagionale autentica con ingredienti di propria produzione, incontro. Ciò di cui ha bisogno una famiglia dopo una lunga giornata passata tra lo sfavillante circo del Merano Wine Festival (il babbo, cioè chi scrive) e le Terme di Merano (il resto della famiglia e poi anche il babbo) e prima del ritorno a casa.
Ciò che abbiamo trovato è esattamente quello che nei racconti ci aveva persuaso ad andare.

Vea, cuoca ed esperta panificatrice, e Dario, appassionato di montagna e di vino nonché Bauer del Maso, sono ospiti partecipi e discreti nel guidare attraverso il percorso proposto che, fatto di piatti dai sapori che definire semplici è forse riduttivo e che quindi potrei definire “accuratamente semplici” e soprattutto netti, al gusto risulta integralmente, dal piatto d'apertura al liquore artigianale al Pino Mugo, un inno alla veridicità degli ingredienti e alla creatività di una cucina non povera, ma volutamente afferente a una tradizione di cui certo l'abbondanza non era protagonista.
Il menù comprendeva dunque Pinsotti con speck e lardo di aziende limitrofe e cavolo cappuccio “vivo” condito con aceto di mele, una zuppa di cavolo nero e fagioli davvero saporita che tradisce una parte di toscanità, il bottone ripieno di faraona in brodo di verdure e levistico che è rigoroso, scioglievole e delicato, il crumble di grano saraceno con verdure e maiale che mixa sapori e consistenze con leggerezza e naturalezza.
Completa la proposta una selezione di Vini territoriale ed orientata alla qualità con prezzi equi. Così come equo trovo il prezzo del menu con in più il non diffusissimo merito della chiarezza.
Memorabile al momento del digestivo, anche se col mangiare non c'entra niente, il cambio repentino di luminosità dovuto alla scomparsa del sole dietro il poggio che fiancheggia il Maso.

Stefano A.

Ambiente veramente bellissimo, molto intimo, con un bel clima familiare. Menù fisso (formula che apprezzo molto) con portate davvero squisite ed estremamente curate, con ingredienti genuini a filiera corta.
Da tornarci sicuramente, per riscoprire un angolo di cucina autentica come quella di una volta.

Martina T.

Atmosfera unica e autentica, preparazioni curate in tutti i dettagli, gustose e particolari. Vini eccellenti. Vea e Renzo: una carezza! Consigliato a chi ama la scoperta delle tradizioni locali, della cucina che ha radici lontane ma vive nel presente, a chi non ha fretta di scappare altrove e desidera dedicare il giusto tempo ad un’esperienza completa. Tornerò!

giuseppe P.

Vea ha una amore incredibile per gli ingredienti e i piatti sono buoni, cotti perfettamente e bellissimi da guardare. Il pane è fatto in casa, le verdure sono del suo orto e i formaggi di aziende della zona. Il posto è magico, loro sono gentili , sempre attenti a mettere a proprio agio i loro ospiti e c'è anche un'ottima scelta di vini. Siamo andati due volte, ne vale la pena.

Irmgard K.

Il libro di Vea sulla pasta madre ci ha incuriositi e ieri finalmente siamo riusciti a visitare insieme ad amici il Mas del Saro: abbiamo trovato un posto veramente magico, un oasi tranquilla in mezzo al bosco. Il pranzo era eccezzionale! Ogni portata una sorpresa, prodotti e sapori genuini e tanta fantasia nella presentatione del menu! Complimenti! Renzo ha contribuito con professionalità e con il suo modo fine a far diventare la giornata straordinaria!! Grazie di tutto e a presto! Irmgard e amici